Si ricomincia ... Notizie

Che cosa sta succedendo in Yemen, spiegato. E una intuizione di una italiana a Dubai che ha risolto l'eccesso di uso di plastica a Dubai. E poi il mio podcast su EXPO

Ciao, riprendo in mano la mia newsletter, che una volta a settimana mando per segnalarti alcune notizie, storie e riflessioni che come giornalista che si occupa di innovazione e medioriente, mi trovo a fare.

Uno dei riflessi dell’invasione russa dell’Ucraina è l’interruzione degli approviggionamenti alimentari in Yemen, che sta entrando nel suo ottavo anno di guerra civile, di cui non parla nessuno, e che secondo l’Onu è la crisi umanitaria peggiore del pianeta. 

Dal 2014 ad oggi si contano 380 mila vittime, di cui in maggiornaza bambini. Ma la guerra in Ucraina ha portato degli scossoni in Yemen, che non si erano mai visti negli ultimi anni.

Il primo è stato il cessate il fuoco in occasione del Ramadan, una tregua di due mesi, tra il governo ufficiale esiliato a Ryad in Arabia Saudita, e i ribelli Houtsu. È la prima tregua dal 2016.

La seconda novità, forse ancora più grande, è stato il passo indietro del presidente dello Yemen in esilio Hadi, e del suo vice, che per un decennio sono stati sulla scena politica, a favore di un nuovo consiglio presidenziale che ha promesso la fine alla guerra e l’avvio di un dialogo con tutte le fazioni, per la pace.

L’Arabia Saudita, a seguito del passo indietro del vecchio presidente ha donato 300 milioni di dollari all’Onu per aiuti umanitari in Yemen.

Gli Houtsi hanno restpinto per il momento la richiesta di dialogo. Non si capisce se sia correlato ma Twitter ha sospeso solo in queste ore l’account del loro portavoce per incitamento alla violenza.

Ma gli Houtsi, hanno restpinto gli accordi di pace, definendoli farlocchi. Non si sa se correlato a questo, o meno. Ma Twitter ha sospeso l’ account del portavoce militare degli Houthi con oltre 340.000 follower, lo stesso che era stato utilizzato per rivendicare gli attacchi missilistici su Abu Dhabi, di mesi fa, che per la prima volta avevano causto vittime civili negli emirati arabi. 

Comunque c’è uno slancio che apre due strade: o il prolungamento di altri due mesi della tregua, per provare ad arrivare alla pace, oppure una escalation delle violenze, a seguito del cambio politico. Vi segnalo i due punti di vista sotto.

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In Yemen si può viaggiare solo su Socotra. E' l'unico paese in medioriente dove in questo momento non potrei andarare. Si può volare solo su questa isola al largo della penisola arabica, Socotra, di cui ho parlato in questo mio vecchio podcast, con voli diretti ogni lunedì da Abu Dhabi, oppure da Il Cairo.

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Per approfondire:

CNN, negativo sul cambio politico.

The National (quotidiano emiratino), a favore del cambio politico.

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Così Dubai ha dimezzato l’uso di plastica e salvato le tartarughe da mare

In questo momento negli Emirati Arabi c’è una lotta senza quartiere all’uso della plastica. Fa strano per un paese che non ci ha mai prestato così tanta attenzione, per cultura e per ragioni oggettivi: l'economia, il caldo etc. Ma le cose stanno cambiando e c’è un tocco d’Italia dietro questa rivoluzione umana.

Se guardi il video qui sotto, capisci tutto. Altrimenti, continua a leggere.

Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi, ha annunciato la scorsa settimana il bando dei sacchetti di plastica monouso da giugno, a cui ha promesso sarebbero seguiti bicchieri e piatti di plastica, e anche Dubai ha fatto un annuncio simile per eliminare uno dei tipi di immondizia più inquinanti al mondo. Prima ancora di questi annunci, Fino all’anno scorso negli Emirati arabi dove è molto caldo e umido, venivano consumate in media 450 bottigliette d’acqua a persona. Che moltiplicato per una popolazione di circa 10 milione di individui faceva: 4 miliardi e mezzo di bottiglie di plastica, e solo per il consumo di acqua.

L'idea di Tatiana Antonelli di Goumbook è stata: mettere delle fontane in giro per Dubai, che distribuissero acqua, gratuitamente. E questa intuizione ha risolto due problemi enormi di questa parte del mondo, la scarsità di acqua e quello della Plastica, uno degli agenti chimici più inquinanti al mondo.

In medioriente vive il 6% per cento della popolazione mondiale con solo l’1% delle risorse idriche del pianeta: qui l’acqua costa, cara, ed è causa anche di instabilità politica.

Ma al tempo stesso nella stragrande maggiornaza delle bottigliette di plastica che compriamo ci sono sostanze chimiche dannose.

Per colpa delle microplastiche muoiono il 75% delle tarturaghe da mare sulla costa degli emirati arabi, e oltre un milione di creature marine muoiono ogni anno per colpa della plastica non riciclata.

Tatiana di Goombook ha convinto sulla bontà della sua idea prima l’ente del turismo di Dubai, che a sua volta la sponsorizzata presso il principe ereditario di Dubai che ha deciso di sostenerla, finanziarla e promuoverla. Ed è nata così la Dubai Can.

Mettere queste fontane gratuite in giro per Dubai è stata la svolta che ha promosso fin dal primo giorno l'uso di bottiglie d'acqua ricaricabili. E sapete quanto sonoi costate agli abitanti queste fontane? Zero, sono completamente finanziate e gestite da brand e aziende che sono ben felici di promuovere un cambiamento nella cultura locale e aiutare ad avere un impatto positivo sull'ambiente. 

Nel primo mese di lancio del progetto le colonnine d’acqua del progetto Dubai Can hanno distribuito oltre 117 mila litri d’acqua, per in totale di 234 mila bottigliette, dimezzando solo a Dubai, dati alla mano, il consumo di Plastica.

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Expo2020 - Per SkyTg24 ho fatto un servizio sul futuro di Expo. Puoi vedere il video qui.

Ho realizzato anche un Podcast, un racconto che puoi ascoltare qui su Spotify.

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Damiano Crognali è un giornalista, videomaker e podcaster.

Si occupa di innovazione e tecnologia per NOW su SkyTg24.

Tutti i Canali dove trovi le mie storie e notizie: linktr.ee/damianocrognali

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